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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

254906
Saltini, Guglielmo Enrico 19 occorrenze
  • 1862
  • Le Monnier
  • Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

il Castinelli di Pisa, e il Bettarini di Portoferraio. Del merito di ciascuno d’essi diremo qui brevemente, per ricordare poi le opere di quei nostri

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volle togliere alla vista di Firenze quelle mura squallide e disadorne, gli meritò pure assai lode; specialmente per la vasta, graziosa ed

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, peregrinando a Roma e in altre parti d’Italia. Di ritorno alla patria fu ingegnere di ponti e strade e anche si piacque della scenografia; ma ebbe merito

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Superiore in merito al Carradori e di gran lunga, come quello che primo stampò un orma sicura sul nuovo campo dell’arte, fu STEFANO RICCI fiorentino

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Francesco Petrarca. — GAETANO GRAZZINI fiorentino (n. 24 febbraio 1786, m. 22 agosto 1858) fu scultore di qualche merito, singolarmente nel modellare

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merito. — Niccola Bazzanti fiorentino (n. 1802), è pure un artista degno di bella ricordanza. La sua gentile Diana che si bagna, e la statua d’Andrea

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artificiale è una prova che voi riunite il doppio merito di dotto anatomico e di abilissimo disegnatore.» Pure retribuito sempre come un semplice

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merito, ma nel disegnare ed incidere le cose anatomiche. Attendono oggi a quest’arte DEMETRIO SERANTONI figlio di Antonio, che ha inviato alla Esposizione

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Italiana dell’anno decorso, mise in luce oltre i mentovati tanti nuovi artefici di merito singolare, e così stupendi lavori da rammentarci quanto di

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A Pisa fiorì in questi tempi Giovan Battista Tempesti, che nel dipingere a fresco non mancò di merito. La sala nell’Arcivescovado di quella città

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GIUSEPPE TERRENI di Livorno, che fiorì nella seconda metà del passalo secolo, fu frescante e ornatista di moltissimo merito; come mostrano chiaro e

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tempi plauso oltre il merito. È questi LUIGI ADEMOLLO di Milano (n. 30 aprile 1764, m. in Firenze 11 febbrajo 1849), che venuto giovine tra noi, prese a

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con Arunte figlio di Tarquinio il Superbo, gli vadano innanzi per merito di composizione. Ma dove il Sabatelli non ebbe rivali fu nel dipingere a fresco

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disegnata. Il Monti scrisse anche di cose artistiche; lasceremo però a chi se ne intende, giudicare del merito dei suoi libri, che versano generalmente

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Leopoldo fatto incisore della Zecca fiorentina, ufficio nel quale si meritò molta lode. Poi nel 1789 succeduto al padre nella direzione della

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meritò l’onore di ritrarre di presenza il Granduca Ferdinando III, Napoleone Bonaparte quando era generalissimo, e poi la vedova regina d’Etruria

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Ma quegli che avanzò tutti nell’arte, e meritò di essere annoverato tra i primi incisori d’Europa, è RAFFAELLO MORGHEN (n. a Portici presso Napoli il

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decoroso nelle masse, più conseguente nell’interno spartimento delle sue fabbriche, meritò giuste lodi. La facciata dello spedale di Bonifazio Lupi da

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E qui torremo finalmente comiato, dolenti di aver poco e forse mal sodisfatto al merito degli artisti di cui osammo favellare. Non pertanto valga

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